tag:blogger.com,1999:blog-18903007042886359912024-02-19T05:02:15.057+01:00navi e zafferanoStorie, ricordi e viaggi con cucinanavi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.comBlogger808125tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-53234368239721556982017-06-14T12:24:00.001+02:002017-06-14T12:24:53.921+02:00NOVITA'<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1C8XSj80xcVvarq-DrqNS591Jm4vsI4il68QEsU0kM5xRF50IJ6G4599-kEZ-QKlkFgdPSGZi61emkWePFcZroy5S9NLRUD0vJitMSmxgDmx65WO8vB4ekDYM1ewKfdxwgAOCbP64y0s/s1600/P1020311.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1C8XSj80xcVvarq-DrqNS591Jm4vsI4il68QEsU0kM5xRF50IJ6G4599-kEZ-QKlkFgdPSGZi61emkWePFcZroy5S9NLRUD0vJitMSmxgDmx65WO8vB4ekDYM1ewKfdxwgAOCbP64y0s/s400/P1020311.JPG" width="400" /></a></div>
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Ormai sono sempre più assente in questo lidi, prometto che prossimamente pubblicherò nuove cose, ma come potete vedere dal link alla destra sono stata in altre faccende affaccendata. Siate comprensivi… vi prometto nuove avventure e piccole porzioni di romanzo, magari con ricette aggiuntive. A presto.navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-76386511365804987172015-10-21T11:56:00.000+02:002015-10-21T11:59:20.041+02:00BEIJU DE TAPIOCA - CREPE DI TAPIOCA CON FORMAGGIO<i>Anche se il racconto della settimana (Questi Pazzi Pazzi Letti) è ambientato sia in Brasile che in Venezuela, ho scelto una ricetta brasiliana per rappresentarlo. Questo piatto è tipico del Nord Est brasiliano e si mangia a colazione, cioè dopo che ho passato una notte passata a cadere dal letto. E' il tipico comfort food, quelli che ti consolano perché sanno di mamma e di infanzia. Di solito si serve con cocco fresco grattugiato o formaggio o entrambi, alcuni lo preferiscono naturale senza aggiunte di nessun tipo. Spesso si usa come accompagnamento per gli ingredienti tipici del Nord Est, come la Carne Secca e Salata detta Carne de Sol. Non è difficile da realizzare, però è necessario prendere un po' la mano sulla quantità di acqua, il tempo di cottura e un po' di abilità con il colino sopra la padella. Ci vorrebbe la Goma de Tapioca per realizzarlo, che si trova sotto forma di una palla dura che bisogna grattugiare con l'aiuto di un colino. E' difficile da trovare anche in Brasile, se riuscite a comprarla in qualche negozio di specialità esotiche, fatemelo sapere... mi interessa! Comunque il Polvilho Azedo (che io preferisco perché ha un sapore più marcato) o Doce (Amido di Manioca) vanno benissimo. Qui inserisco anche l'aggiunta di cocco, visto che la ricetta originale lo prevede. </i><br />
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80 grammi di Goma de Tapioca o Polvilho Azedo (Amido di Manioca) - un pizzico di sale - tre cucchiai colmi di acqua - formaggio dal gusto delicato ma saporito, tipo un scamorza non affumicata o un Italico, ma anche del parmigiano non ci sta male (per l'orginale ci vorrebbe il Queijo Minas Fresco) - cocco fresco grattugiato (facoltativo)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNY4B527-wr_wiltb5nuS9pNEbdf46DTq6FxlPB3h_kRythqqyMWsyNd0eOy40DioD3EHAFSjpkSRqNHMCsckFdXuZ_iO_PlU8XjtTcpcH5LgsigeiVqKfDerjQcc-9A5Pjv0ibBQQx4w/s1600/P1030879.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="292" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNY4B527-wr_wiltb5nuS9pNEbdf46DTq6FxlPB3h_kRythqqyMWsyNd0eOy40DioD3EHAFSjpkSRqNHMCsckFdXuZ_iO_PlU8XjtTcpcH5LgsigeiVqKfDerjQcc-9A5Pjv0ibBQQx4w/s400/P1030879.JPG" width="400" /></a></div>
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Grattugiare il formaggio con la grattugia a fori larghi.<br />
In una ciotola unire il sale all'amido di manioca, mescolare bene. Aggiungere l'acqua e lavorare con la punta delle dita fino ad ottenere un composto umido e granuloso, come quello che si ottiene quando si prepara una Pasta Brisée o una Pasta per crostata. La quantità di acqua è solo indicativa, per ottenere la giusta consistenza della "pasta" (non è esattamente una pasta, in verità) aggiungerla a poco a poco, è importante non mettere troppo liquido: la farina deve esse umida e non bagnata. Questo procedimento serve a idratare la farina in modo che quando la si setaccia in padella riesca ad aglomerarsi e a formare una crepe.<br />
Sul fuoco scaldare una piccola padella antiaderente (diametro circa 15 cm) porvi sopra un colino a maglia larga con l'amido, lavorare con le mani, pressando e lavorando la farina con movimento circolare facendola cadere nella padella in modo uniforme fino a formare una crepe, la crepe dovrebbe avere spessore uguale all'interno e all'esterno. Con il dorso di un cucchiaio premere la superficie per livellarla. Ci vorranno minimo quindici secondi di cottura perché la crepe sia pronta da girare, nel dubbio controllare che i bordi si siano sollevati dal fondo della padella. A questo punto la crepe è pronta per essere girata con l'aiuto di una spatola, cuocere ancora qualche secondo, la pasta cotta deve avere una consistenza flessibile. Togliere dal fuoco e unire il formaggio e il cocco (se lo usate), chiudere a mezzaluna e rimettere qualche secondo sul fuoco in modo che il formaggio fonda. Tra una crepe e l'altra pulire bene la padella con un panno carta in modo che non ci siano antiestetiche macchiette nere sulla superficie di quella nuova.<br />
<b>per due persone </b><br />
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<i>P.S.: Alcuni amano spalmare un po' di burro sulla crepe prima di unire il formaggio. La scelta è vostra, io preferisco di no. Se dovessero avanzare, nessun problema: metterle in un contenitore ermetico e poi scaldarle a pezzetti in padella, saranno ottime come accompagnamento per qualche crema da aperitivo al posto dei cracker. </i><br />
<i>P.P.S: Se volete potete ungere la padella nella quale cuocete le crepes, io preferisco di no...</i>navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-53100473476591752762015-10-14T11:50:00.002+02:002015-10-14T11:52:31.481+02:00QUESTI PAZZI, PAZZI LETTI<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-2gCmnR7Lld1RoBcB2kSdDr7c5qYPmxY0OnxjfYbdb74OoIERTyclZeBeZX-dp_gw5q-VTic1SMZQRrBknm5vuamq0Qns20EcFP0zSycwd0GM61txmnk2JgexXIiPcmQWrNPOKvndSuA/s1600/P1030876.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="277" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-2gCmnR7Lld1RoBcB2kSdDr7c5qYPmxY0OnxjfYbdb74OoIERTyclZeBeZX-dp_gw5q-VTic1SMZQRrBknm5vuamq0Qns20EcFP0zSycwd0GM61txmnk2JgexXIiPcmQWrNPOKvndSuA/s400/P1030876.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La spiaggia di Natal, in fondo la lingua di sabbia di Morro do Careca</td></tr>
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Come direbbero gli inglesi, e come provano alcuni racconti del blog sono, "accident prone", ho tendenza ad avere incidenti. Inciampo spesso, oscillo, mi scuoto come l'albero maestro di una nave nella tempesta, ma raramente cado, più sovente mi storco una caviglia. Oppure se c'è una qualsiasi barriera, palo, oggetto appuntito o sporgente, cancello pericoloso, vetrina (racconto "L'insostenibile trasparenza delle vetrine a Copenhagen"), pavé sconnesso (racconto "Attenzione caduta cani a Milano"), pietra nascosta da un ciuffo d'erba (e io ho i sandali), invariabilmente mi viene incontro e si para davanti a me in tutta la sua arroganza. Non c'è niente da fare, è più forte di loro, devono assolutamente incontrare una parte del mio corpo. Ormai la mia imbranataggine è nota a tutti, soprattutto alle mie amiche Galline che mi aiutano a schivare gli oggetti all'urlo di "At-ten-ta!!!!". Quando ero adolescente avevo un amico che anziché salutarmi con un "Ciao, come stai?" diceva "Eccola che arriva e che inciampa", tante erano le volte in cui finivo stesa tra le sue braccia. Vero è che, in questo caso, spesso accentuavo la mia tendenza alla caduta, dato che lui era veramente carino e avrei voluto che fosse più di un amico. Mio marito è ormai abituato a sentirmi sgranare un rosario di "Porca miseria, accidenti, ma noooo, ecchecavolo" quando mi chiudo un dito nella porta finestra della cucina oppure prendo una testata nell'anta del pensile o, ancora, riesco a scottarmi il braccio infilando la teglia del Pollo con Patate nel forno. Ormai ride, mentre io lo guardo in cagnesco dicendo "Non hai nessun rispetto per il mio dolore". Vero è che rido anche io, la mia testa fra le nuvole fa parte di me e mi aiuta a creare il mito di "quella che si fa male, sempre e comunque".<br />
Sono talmente distratta che riesco anche a far danni mentre dormo, anche se a volte la cosa non dipende proprio da me. Una delle tante volte è accaduta quando vivevo a San Paolo, in Brasile. Era la notte che precedeva un viaggio che avevo molto desiderato. La meta era Natal, un posto di magnifiche dune e mare aperto, lì avremmo anche incontrato una persona a cui tenevo molto e che si sarebbe fermata solo pochi giorni. Il volo era previsto la mattina presto e, di solito, ho tendenza ad avere un sonno leggero e agitato prima delle partenze all'alba. Ho la sindrome del "Terrore di perdere l'aereo perché mi sono addormentata". Quella notte no, dormivo come un ghiro, ero talmente rilassata da fare sogni meravigliosi. Il più bello è stato quello di rotolare lungo la duna più alta e grande di Natal, il Morro do Careca. Si tratta di una lingua di sabbia candida, lunga più di cento metri, contornata da vegetazione folta e rigogliosa, che parte dall'alto e scende a strapiombo verso il mare. In cima si gode di un panorama mozzafiato sulla meravigliosa spiaggia di Natal, lunga chilometri, dove l'oceano si infrange con onde da surfista. Un tempo si poteva salire fino in cima e scendere scivolando come su un'onda da surf, ora non più. Però, nel mio sogno il mio corpo rotolava giù, avvolto dalla sabbia, un po' come rotolavano i corpi dei protagonisti di "Zabriskie Point", prima lentamente poi sempre più veloce. La grande rotolata terminava in mare in un'esplosione di schizzi e allegria. Rotolavo, giù, sempre più giù, verso l'acqua cristallina, forse un po' fredda, ma senz'altro meravigliosa. Ad un certo punto, mentre stavo per toccare l'oceano ho sentito un tonfo e un dolore sordo alla schiena. In sogno rotolavo nella sabbia della duna, nella realtà avevo preso a rotolare tra le lenzuola, avevo esagerato e mi ero auto sbalzata dal materasso, cadendo tra il comodino e le zampe dell'antico, altissimo, letto appartenuto alla bisnonna della padrona di casa. Vedevo letteralmente le stelle, perché avevo urtato l'angolo del comodino giusto sulla nuca, toccando il suolo l'aria era uscita dai polmoni impedendomi di urlare, però devo aver fatto molto rumore, infatti una luce si è accesa nella stanza. Mio marito mi ha vista, lì, stesa a terra, inerme, stranita, stralunata e impietoso ha cominciato a ridere a crepapelle, mentre io cercavo disperatamente di alzarmi senza riuscirci. Nemmeno mi ha testo la mano, tanto si stava divertendo. Ancora oggi ricorda l'episodio in modo ilare. In quel momento l'ho odiato.<br />
Non ho ben capito come mai, quando siamo in Sud America con mio marito abbiamo tendenza a scegliere case i cui letti sono altissimi, più alti della media europea. E' vero che abbiamo scelto anche appartamenti oltre il decimo piano, forse ci pare che stare più vicino al cielo se abbiamo una casa con un letto che guarda il mondo dall'alto. Anche in Venezuela, dunque, entrare nel nostro nostro letto era come scalare una montagna. La stanza era fantastica, completamente bianca: mobili, letto, tende, piastrelle, pareti, lenzuola, copriletto. Dormivamo dentro un letto king size, avvolti da un unico perfetto candore. Ai venezuelani piacciono molto le cose king size, letti, case, macchine, ristoranti, palazzi. Una notte mi sono alzata per andare a bere un bicchiere d'acqua in cucina. Ho tendenza a camminare scalza, deambulo veloce nei luoghi conosciuti della casa senza nemmeno accendere la luce. E' strano, ma di notte fiuto la strada, come un gatto, non sbaglio mai, arrivo a destinazione illesa come non ci arriverei di giorno. Calate le tenebre per me non esistono ostacoli di nessun tipo. Tranne quella volta. Sono entrata in cucina al buio, ho preso un bicchiere dalla dispensa e ho aperto la porta del frigo. Mi sono servita dalla bottiglia un grande bicchiere d'acqua fresca, faceva molto caldo, e ho bevuto immersa nella luce lattiginosa della porta aperta. Ho rimesso la bottiglia al suo posto e lasciato il bicchiere sul bancone. Ho ripreso il mio cammino verso la camera da letto, forse un po' abbagliata. Quando sono entrata mi sono avvicinata al letto, era buio pesto, una notte senza luna, ma sapevo esattamente dove andare per istinto. L'unica cosa che ho fatto è stato controllare di essere dalla parte giusta dell'enorme letto matrimoniale e ho toccato lievemente i piedi di mio marito. Sentito il calore del suo corpo addormentato, mi sono buttata sull'altro lato. Mi sono buttata a corpo morto, un tuffo con planata, una cosa che non faccio mai, ma vista l'altezza del letto ci stava che mi alzassi in volo prima di atterrare. Sì, prima di atterrare sul pavimento candido, duro come una lastra di ghiaccio e altrettanto freddo. Quel burlone di mio marito si era accorto della mia assenza e aveva deciso di farmi uno scherzo. Rotolando, consciamente e maliziosamente, aveva preso il mio posto nel grande letto. Mi aveva aspettata, semi addormentato, cosa che non gli ha impedito di ridere sotto ai baffi, sono sicura. Devo dire che si è molto divertito a guardarmi dall'alto, indecisa se ridere o piangere, ancora una volta incastrata, tutta dolorante, tra il comodino e le gambe del letto. A posteriori posso dire che anche quella volta, per un nano secondo l'ho molto odiato, però.<br />
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P.S. So per certo che mio marito nei momenti di tristezza ripensa a quegli attimi e torna a sorridere. E' bello sapere che si fa del bene all'umanità. No?navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-52090082814017283752015-10-09T08:43:00.000+02:002015-10-10T19:30:02.538+02:00ORECCHIETTE CON POMODORINI SCOTTATI (detti anche al punto di fumo)<i>Ricetta del mio adorabile amico scemo, con una modifica mia: il timo. La trovo meravigliosa per almeno tre motivi: sapore squisito, rapida esecuzione e facilissima. Un consiglio fondamentale: l'olio deve essere veramente caldissimo anzi, come dice l'adorabile, rovente, insomma praticamente deve fumare. Ecco, lo so che l'olio che supera il punto di fumo fa male, ma qui non bisogna superarlo, solo azzeccare l'attimo prima che... insomma. Ci vorranno un paio di volte prima di azzeccare la giusta temperatura, ma la pasta sarà buona comunque. </i><br />
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500 gr di orecchiette fresche - 15 pomodori cigliegini o datterini - due spicchi d'aglio - tre rametti di timo fresco - 60 ml di olio d'oliva - sale pepe e peperoncino in tritato (se piace)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHercULGnjNwjQRTnAjMCq-3e5vNPJ_YWlNrg_t9ZXNe4xccnCEDWywJi7QruPI3NKsvOmKnhWlrbKchwB5l8gPlKHb45DCZLjM9I59Jtgl5cXAKhYqG5QUeYZ-jHgZpBHmaVf2yuhw5Q/s1600/P1000115.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="207" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHercULGnjNwjQRTnAjMCq-3e5vNPJ_YWlNrg_t9ZXNe4xccnCEDWywJi7QruPI3NKsvOmKnhWlrbKchwB5l8gPlKHb45DCZLjM9I59Jtgl5cXAKhYqG5QUeYZ-jHgZpBHmaVf2yuhw5Q/s320/P1000115.JPG" width="320" /></a></div>
Tagliare a metà i pomodorini. Portare a ebollizione abbondante acqua. Pelare l'aglio, schiacciarlo con il palmo della mano e tagliarlo a tocchetti. In una grande padella, ma bella grande, unire l'olio. Sul fuoco far scaldare l'olio. Bisogna avere pazienza e aspettare che sia veramente caldo, come detto sopra. Quindi versare il pomodorini e lasciarli cuocere per un paio di minuti, girare e far cuocere ancora un paio di minuti. Unire l'aglio. Lasciar insaporire. Salare, pepare e aggiungere il peperoncino tritato. Unire il timo sfogliato. Nel frattempo cuocere le orecchiette, scolarle al dente e unirle alla padella. Saltare qualche secondo. Servire.<br />
<b>per quattro persone </b><br />
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<br />navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-23561781989513953142015-10-06T10:33:00.002+02:002015-10-06T10:33:34.707+02:00L'ADORABILE AMICO SCEMO <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Ce lo abbiamo tutti, nessuno escluso. Ha una faccia birichina e gli occhi svegli, un sorrisetto monello e la battuta pronta. E' forse la persona più adorabile, quella con cui ci fa più piacere stare. A volte dice anche cose serie, però ci vuole qualche minuto prima di capire che sta parlando seriamente e si rimane spiazzati. E' quello che mette il dito finto nel tuo bicchiere di vino, che tratteggia una cosa buffa con la maionese mentre condisce la tartare di carne, che arrangia le zucchine e le cipolle sul tagliere in modo creativo (lascio all''immaginazione di ognuno sul modo in cui vengono sistemate), quello che risponde al tuo SMS con parole strane, che arrivano direttamente da una confezione dell'Ikea (per esempio, <i>Sprutt </i>per esprimere disappunto). E' lui (o lei, ovviamente) che cita a memoria Totò, "Frankenstein Junior" e tutte le battute di "Amici miei I-II-II". Insomma, l'adorabile amico scemo, Spezziamo una lancia nei suoi confronti, non è scemo, è come una Jessica Rabbit dello scherzo, "lo disegnano così".<br />
Il mio è un ragazzo dai capelli sale e pepe, che suona la batteria (cos'altro poteva suonare, altrimenti?) ed è creativo di professione, nel senso che ha una professione creativa. Mi fa morire dalle risate, sempre e comunque. Non passa serata senza che si sia inventato qualcosa di carino, nulla di speciale, ma che riesce a far sorridere tutti. Molto spesso ripete vecchie battute già collaudate, eppure è in grado di rinnovarle e renderle divertenti e mai noiose. Spesso si inventa scherzi elaborati, di cui siamo vittime un po' tutti. Sono talmente divertenti e lievi, che raramente qualcuno si offende.<br />
Ci siamo conosciuti a una festa a casa sua, una casa piccola e piena fino all'inverosimile di gente assortita, una serata divertente. Mi aveva invitata un'amica comune e quella sera, tra risate e birre, mi sono distratta e ho diementicato la sciarpa a casa sua. Il giorno dopo ho chiamato e mi ha risposto la segreteria telefonica: esordiva un clangore di vetri rotti, seguito dalla voce di Totò che diceva "Commendatore, sono al palazzo di vetro", in chiusura il amico che ridacchiava e un "lasciate un messaggio". Ho talmente riso che non sono riuscita a mettere una parola dietro l'altra nel tempo utile. Ho aspettato che fosse a casa per dirgli che sarei passata a ritirare la sciarpa. Quando sono andata, un paio di giorni dopo, lui mi ha accolto offrendomi un aperitivo, poi una cena, nel frattempo ci avevano raggiunto un paio di amici. Dimenticavo di dire che è un festaiolo incredibile, cuoco generoso e ancor più generoso mescitore di bibite, alcoliche e meno alcoliche. Da lui ho imparato a cucinare piatti che sono diventati alcuni dei miei cavalli di battaglia: Spaghetti col Granchio (<a href="http://naviezafferano.blogspot.it/search?q=granchio">http://naviezafferano.blogspot.it/search?q=granchio</a>), Orecchiette con il Pomodorini Scottati, Penne alle cipolle. Tornando a quella una serata, è stata piacevole e si è protratta fino a notte fonda, come sempre a casa sua. Nonostante l'euforia generale non mi sono dimenticata del motivo per cui ero andata lì. La sciarpa.<br />
"Ah sì, l'ho messa in camera da letto", aveva detto lui, distratto, mentre, indossando una parrucca arancione, serviva un bicchiere di vino a una ragazza appena arrivata. Sono andata per recuperare la sciarpa. La casa non era grande e pochi passi separavano il salotto dalla stanza da letto, ho aperto la porta, alle mie spalle la gente continuava a chiacchierare. Nella stanza la luce era abbastanza bassa, ma sufficiente perché potessi vedere la mia sciarpa che penzolava dalla maniglia della finestra, che si trovava sul soffitto, essendo la casa una mansarda, attaccata a uno dei lembi stavano una bambolina di pezza e un biglietto "Depressa perché finita birra". Ho sorriso, un po' a denti stretti, era tardi e volevo andare a casa. Ho cercato qualcosa su cui salire per recuperare la sciarpa. E i miei occhi hanno incontrato l'orrore: da sotto il letto spuntavano due gambe, avvolte in un paio di jeans, corredate da stivali da cowboy, immobili, senza vita apparente. Ho sentito il sangue defluire e prima che potessi capire cosa fosse successo, una mano si è posata sulla mia spalla. Un urlo mi è salito dallo stomaco alle labbra, ero piombata dentro un film di Dario Argento, in uno "Psycho" versione milanese. Mi sono girata e anziché Norman Bates, dietro di me stava un mostro con una parrucca arancione, denti sporgenti e radi, gli occhi maliziosi, che è scoppiato a ridere fino a piegarsi in due. Dietro tutti gli altri, in diverse fasi di risate assortite. Mi sono ripresa a stento dallo shock, ma alla fine ho riso anch'io, usando una frase che ho usato infinite volte nel corso degli anni "Ma sarai scemo!". Ero appena stata vittima della divina burla, della madre di tutti gli scherzi, quello che negli anni ha preso il nome di "Il letto", semplicemente così, senza tanti fronzoli. Non esiste una festa, una cena fra amici, una vacanza con relativa condivizione di casa, un fine settimana speciale, una notte in hotel, in cui sfoggiare "Il letto". In queste occasioni il nostro adorabile amico scemo sparisce, lo fa con un'abilità e una lievità che ci impedisce di capire quando, e si organizza: prende un paio di pantaloni, un paio di scarpe, preferibilemente stivali, qualche calzino per maggior realismo, saccheggia gli armadi di tutti e monta il morto sotto al letto. E aspetta. Aspetta che qualcuno entri nella stanza e si accorga del pezzo di cadavere che spunta tra il tappeto e il copriletto. Nei pochi secondi che passano tra la vista delle gambe alla realizzazione che tutto è inverosimile, nella testa della vittima si affollano le ipotesi più improbabili: uno di noi che ha bevuto troppo ed è andato a coricarsi sotto al letto (la logica non fa parte di questi momenti), un ladro è entrato in casa e ha ammazzato il primo che gli capitava a tiro (logica, zero), qualcuno ha deciso di fare un pisolino sotto al letto (logica, sottozero) , uno è entrato striscindo dall'esterno ed è rimasto incastrato sotto al letto (qui anche solo nominare la logica è di cattivo gusto). Di solito le vittime preferite sono nuovi amici, ignari che si trovano a dover gestire una situazione di emergenza, spesso a casa loro.<br />
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E' inspiegabile, invariabilmente lo scherzo riesce. Ma è preoccupante che anche coloro i quali lo hanno subito per anni continuino a spaventarsi, dimenticando che quello sotto il letto non è che uno scherzo. Incomprensibile. Ma una domanda sorge spontanea: e se quelle gambe che spuntano fossero vere? Se in un futuro non troppo lontano dovesse capitare che uno decida di sucidarsi incastrandosi sotto al letto, come si potrebbe capire che è veramente accaduto? Semplice, basta guardarsi alle spalle e se non si trova l'adorabile amico scemo con il suo allegro sorriso... Beh, è veramente successo.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDrapwuZv48qJKk-T7YfRLkUjq1T0jDTBYGWRmzugOuNzI0_so16DbGOs41wtXOgu61tTou1311aFUDM0PGcMC-cN12FfO2iQ-WyAM8rGi2W-y0khrusDW0e_OPq9E6fDUQQIHj1hkbOQ/s1600/P1030763.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDrapwuZv48qJKk-T7YfRLkUjq1T0jDTBYGWRmzugOuNzI0_so16DbGOs41wtXOgu61tTou1311aFUDM0PGcMC-cN12FfO2iQ-WyAM8rGi2W-y0khrusDW0e_OPq9E6fDUQQIHj1hkbOQ/s320/P1030763.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una pallida, pallidissima imitazione de "Il letto"</td></tr>
</tbody></table>
<br />navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-71115775846236233552015-10-06T10:33:00.001+02:002015-10-06T10:33:20.900+02:00ASSENZA <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQbb1WqEt9PHL5oyp7oSaKdqa9I_Rx-bwLOxNAFqrB64IHwadbbR3FbJbJHaEnKChpXN_LraWFXcANm_irBvufNdO55N4AhPtawah1G4-lJGHb7KsWttFrQV3bhZahOHZ2GaVY1dEvS8k/s1600/P1010796.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQbb1WqEt9PHL5oyp7oSaKdqa9I_Rx-bwLOxNAFqrB64IHwadbbR3FbJbJHaEnKChpXN_LraWFXcANm_irBvufNdO55N4AhPtawah1G4-lJGHb7KsWttFrQV3bhZahOHZ2GaVY1dEvS8k/s320/P1010796.JPG" width="320" /></a></div>
Dopo una lunga pausa riprendo a scrivere il blog. E' passato molto tempo dall'ultima volta, sono successe molte cose, belle e brutte, che mi hanno tenuta lontana. Forse non scriverò con la frequenza di prima, ma sono contenta di essere tornata.navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-30613068345882954882014-05-19T11:38:00.000+02:002014-05-19T11:38:19.426+02:00TORTINA ALL'OLIO D'OLIVA CON PANNA E FRUTTI DI BOSCO<i>Oggi un dolce soffice e goloso, né troppo pesante né troppo dolce, che fa subito estate. L''olio d'oliva è la stella brillante di questo dolce, quindi che sia di qualità eccelsa leggero e fruttato.</i><br />
<br />
quattro uova - la scorza di un'arancia - 200 g di zucchero - 300 ml di olio di oliva evo - 500 g di farina 00 - un cucchiaino di sale - un cucchiaino di livito in polvere - 400 g di frutti di bosco misti - panna da montare o creme fraiche o panna acida - zucchero a velo e menta per decorare<br />
<br />
Mescolare le uova, lo zucchero, la scorza d'arancia nel mixer, montare a velocità media per un minuto, poi abbassare al minimo e unire l'olio a filo. Mettere gli ingredienti secchi, farina, lievito, sale in una ciotola, mescolare bene e aggiungerlo il composto di olio e uova in tre fasi continuando a usare la frusta del mixer finché il composto non sia liscio e amalgamato. Ungere con un poco di olio d'oliva dei mini stampini da budino con il buco, unire la crema e cuocere in forno a 180 gradi per circa 25 minuti (50 minunti per una tortiera con buco diametro 20 cm) o fino a quando uno stuzzicadenti infilato nel tortino non esca pulito. Servire con panna montata (o panna acida o creme fraiche) e frutti di bosco decorato con zucchero a velo e rametti di menta.<br />
<b>per sei persone</b><br />
<br />
<br />navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-46844599331031976482014-05-10T10:53:00.000+02:002014-05-10T10:53:00.309+02:00COME RECUPERARE UNA MAIONESE IMPAZZITAA volte succede che la maionese impazzisca. I motivi sono vari: non si è sbattuto con sufficiente forza il composti di uovo e olio, gli ingredienti erano freddi (mai e poi mai usare ingredienti freddi per montare la maionese) o emulsionati troppo velocemente, si è aggiunto troppo olio. Ci sono alcuni sistemi per recuperare quell'orrenda stracciatella che si forma quando abbiamo sbagliato. Eccoli qui sotto. I primi due effettivamente sperimentati, il terzo suggerito da un'amica.<br />
<br />
<br />
<b>Metodo per la maionese a mano</b>: prendere un po' della maionese impazzita, diciamo un paio di cucchiai e mescolarla con un cucchiaio acqua fredda in una ciotola pulita. Unire gradualmente la vecchia maionese al nuovo composto, lavorando con la frusta. In questo modo la maionese risulterà un po' più liquida, ma sempre cremosa.<br />
<br />
<b>Metodo per la maionese nel mixer:</b> unire un tuorlo d'uovo alla maionese impazzita e lavorare con le lame a ritmo pulsato finché il composto non risulti di nuovo liscio e omogeneo.<br />
<br />
<b>Metodo di Lisa</b>: mettere un cucchiaino di senape in una ciotola pulita e lavorando con la frusta unire la maionese impazzita.<br />
<br />
<br />navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-1623163602530419992014-05-09T12:26:00.000+02:002014-05-09T12:26:14.906+02:00PINZIMONIO DI VERDURE CON MAIONESE AL RAFANO <i>In questa stagione mi piace portare in tavola un colorato e croccante pinzimonio di verdure miste, sano e rinfrescante. Di solito lo accompagno con ottimo olio d'oliva extra vergine e un pizzico di Fior di Sale, ma a volte mi butto su qualcosa di più insolito: una Salsa Tartara, sfiziosa con le acciughe e i capperi, una panna condita con sale, succo di limone e un paio di gocce di olio piccante, oggi vi propongo la Maionese al Rafano, retaggio delle mia parte di infanzia passata nei paesi nordici. Propongo verdure che stanno particolarmente bene con il Rafano. Se non li avete mai provati vi consiglio caldamente i Cavolfiori Bianchi e i Broccoli crudi. Sono buonissimi oltre che sanissimi. </i><br />
<i><br /></i>
<i></i><br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<b>per la verdura</b>: un mazzo di ravanelli - due finocchi - un broccolo di media grandezza freschissimo - un cavolfiore di media grandezza freschissimo - un mazzo di cipollotti non troppo grossi - mini zucchine<br />
<br />
<b>per la maionese</b>: 250 ml di maionese (<b>ricetta il 8/5/14</b>) - 100 ml di panna da montare - due cucchiaini di rafano fresco grattugiato, in mancanza quattro cucchiaini di rafano in conserva o in barattolo - sale pepe</div>
<div>
<br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<b>per la verdura</b>: lavare e pulire di ravanelli, lasciarli interi o se volete incideteli al centro con un taglio a croce senza arrivare fino in fondo. Lavare e pulire i finocchi, tagliarli a fette spesse che poi taglierete ancora a metà. Dividere il broccolo in cimette, togliere la parte esterna dei piccoli gambi con l'aiuto di un pela patate, lavarli accuratamente. Fare lo stesso con il cavolfiore. Lavare e pulire i cipollotti, lasciandoli interi. Lavare le mini zucchine, lasciarle intere. Tenere in fresco fino al momento dell'uso. Disporre le verdure su un grande piatto di portata o in un cestino, creando contrasti cromatici e dando l'idea di un giardino in fiore.</div>
<div>
<i><br /></i>
<b>per la maionese</b>: Mescolare la maionese con il rafano, aggiustare di sale e pepe. Montare la panna e unirla alla maionese solo poco prima di servire con le verdure. </div>
</div>
navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-52984182528959825392014-05-08T10:10:00.002+02:002014-05-08T10:10:16.154+02:00COME FARE LA MAIONESE A MANO E NEL MIXER <i>Oggi lezione di maionese, domani una ricettina su come usarla con un pinzimonio e sabato come recuperare una maionese impazzita. </i><br />
<br />
<b><br /></b>
<b>per la maionese a mano</b>: un tuorlo grande - un cucchiaino di senape di Digione - 80 ml di olio extravergine d'oliva - 80 ml di olio di mais o di semi di girasole - due cucchiai di succo di limone - sale pepe<br />
<br />
<b>per la maionese nel mixe</b>r: un uovo grande - un cucchiaino di senape di Digione - 250 ml di olio extravergine d'oliva - 250 ml di olio di mais o di semi di girasole - due cucchiai di succo di limone - sale pepe<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7-4Ei7FGUlW_u9LkuSxQFzWWdIHlKr70c4OnjuX1n42gEt2z7gX20sV6xlqtmWRedKyINxy8hrF99JpnU4n4UI59DUIwtzi4SHN7NY6FEWJQRhPeLX8lo6Qpm5GZw7tt0LEJM1CsJsw8/s1600/P1030092.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7-4Ei7FGUlW_u9LkuSxQFzWWdIHlKr70c4OnjuX1n42gEt2z7gX20sV6xlqtmWRedKyINxy8hrF99JpnU4n4UI59DUIwtzi4SHN7NY6FEWJQRhPeLX8lo6Qpm5GZw7tt0LEJM1CsJsw8/s1600/P1030092.JPG" height="241" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sopra Olio d'Oliva e Olio di Semi di Girasole</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b>per la maionese a mano:</b> Tenere gli ingredienti a temperatura amibiente almeno un'ora prima di fare la maionese. In una ciotola mescolare con la frusta il tuorlo, il succo di limone filtrato, la senape, il sale e il pepe finché non sono ben amalgamati. In un primo momento aggiungere l'olio goccia a goccia e poi in un filo continuo lavorando con la frusta finché la maionese non si sia rappresa. (così si ottengono circa 350 ml di maionese)<br />
<br />
<b>per la maionese nel mixer</b>: in questo caso si usa anche l'albume che serve da stabilizzante, il risultato sarà una maionese un po' più pallida rispetto a quella fatta a mano con il solo tuorlo. Mettere l'uovo con la senape nel mixer, azionare le lame. Aggiungere l'olio d'oliva a filo, quando il composto comincia a diventare più "spesso"unire il succo di limone filtrato, il sale e il pepe. Quindi aggiungere a filo 250 ml di olio di mais o semi di girasole. (così si ottengono circa 600 ml di maionese).navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-40429317128749651422014-04-26T12:11:00.002+02:002014-04-26T12:11:57.603+02:00PLUM CAKE SALATO AI BRUSCANDOLI (Asparagi Selvatici) E TOMETTA<i>Sono stata molto assente ultimamente, ho trascurato queste pagine di delizie per scoprire cose nuove e poter continuare a raccontare cose divertenti, come prova la foto qui sotto. Presto tornerò con nuova ricette e vi svelerò dove si trova questo luogo fatato, intanto vi regalo questo Plum Cake salato a base di Bruscandoli e Tometta. Un grande successo del pic nic di Pasquetta. A presto! </i><br />
<br />
200 g di farina 00 - dieci bruscandoli - due cipollitto - una tometta piccola (tipo formaggio l'Alpino) - 100 g di formaggio fresco vaccino - 100 ml di latte intero - tre uova - una bustina di lievito chimico per torte salate - un cucchiaio di olio evo - sale pepe - noce moscata - burro per la teglia<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEga-glWM-m_mfcKRZyliTlTtR6QsDKF3tS2vBu6pcYw3lXvSe3uRftr_EnN1pX6rebxs6dePo5d7HSko_nkE37MB3qWDpXLdhJPNpaNiVFSnz4kZfkYxNkvRzM75Kzh12bhWpU7VhhJG38/s1600/P1010816.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEga-glWM-m_mfcKRZyliTlTtR6QsDKF3tS2vBu6pcYw3lXvSe3uRftr_EnN1pX6rebxs6dePo5d7HSko_nkE37MB3qWDpXLdhJPNpaNiVFSnz4kZfkYxNkvRzM75Kzh12bhWpU7VhhJG38/s1600/P1010816.JPG" height="240" width="320" /></a></div>
<br />
Pulire e lavare i bruscandoli, tagliare i gambi a pezzettini e tenerne da parte un paio per la decorazione. Lasciare le punte intere, non più grosse di tre centimetri, però. Affettare i cipollotti. In una padellina far scaldare l'olio, aggiungere il cipollotto e i bruscandoli, farli stufare con due cucchiai di olio per un tre o quattro minuti. Far raffreddare. Sbattere le uova con il formaggio vaccino, unire il latte mescolare bene. Salare pepare e spolverare con una grattatina di noce moscata. Tagliare a dadini di due centrimetri la tometta privata della crosticina bianca.Unire i bruscandoli, il cipollotto e la tometta, infine la farina setacciata con il lievito. Versare in una teglia da Plum Cake imbrurrata. Decorare con i due bruscandoli interi il centro della torta. Infornare a 190 gradi per dieci minuti, quindi abbassare la temperatura a 175 e continuare la cottura per altri 30 minuti circa. Il Plum Cake è pronto quanto uno stecchino inifilato al centro esce perfettamente pulito.<br />
<b>per sei persone</b>navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-54074405944660596672014-03-28T13:06:00.000+01:002014-03-28T14:46:14.028+01:00RISOTTO CON BROCCOLI E LIMONE<i>Una ricetta di fine inverno, tra un po' col caldo non avremo più voglia di un piatto caldo e coccoloso come questo. Approfittiamone.</i><br />
<br />
350 g di riso - una cipolla - 200 g di broccolo - mezzo limone - mezzo cucchiaino di scorza di limone grattugiata - 40 g di burro - 30 g di parmigiano grattugiato - olio sale pepe - brodo di verdure<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjevcbyi6Fo_deKorfu54gi7QeXQIYdLyTmslFn08aOC-Fnns5WQ0tS_WMj6g7fuLjHdTy6iiqvxWVxQGOq53yjL20hYcCRLtLuXyI2beUxnDTn6FwC0tHcecTvccht8tJh1-4GyTySx8g/s1600/P1010731.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjevcbyi6Fo_deKorfu54gi7QeXQIYdLyTmslFn08aOC-Fnns5WQ0tS_WMj6g7fuLjHdTy6iiqvxWVxQGOq53yjL20hYcCRLtLuXyI2beUxnDTn6FwC0tHcecTvccht8tJh1-4GyTySx8g/s1600/P1010731.JPG" height="300" width="400" /></a></div>
<br />
Pulire il broccolo, prelevare le cimette più piccole e le altre tagliarle a metà o delle stessa misura delle altre. Tagliare il gambo a dadini dopo averlo "sbucciato" (togliere la parte esterna più dura). Stufare la cipolla con tre cucchiai di acqua e uno di olio d'oliva, unire il riso e i gambi dei broccoli tagliati a dadini, mescolare bene. Aggiungere brodo di verdure fino a coprire tutto il riso. Portare ad ebollizione lasciar sobbollire, quando il brodo si riduce aggiungerne altro a piccole mestolate. Salare e pepare. A cinque minuti dalla fine della cottura unire il succo di mezzo limone, mezzo cucchiaino di scorza e le cimette dei broccoli. A un minuto dalla fine spegnere il fuoco, unire il burro e il parmigiano grattugiato. Lasciar riposare un minuto con il coperchio. Mescolare bene, aggiustare di sale e pepe e servire.<br />
<br />
Se a fine cottura il riso fosse troppo asciutto unire mezzo mestolo di brodo prima di servere.<br />
<b>per quattro persone </b>navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-63525765923291798702014-03-21T10:28:00.002+01:002014-03-21T10:28:42.376+01:00RAGU' DI CARNE DELLA MIA AMICA BARBARA<i>Cosa c'è di più italiano (eataliano?) del Ragù di Carne? Il ragù di carne della mia amica Barbara, ovvio lei è di Bologna! Non dico che sia la ricetta per eccellenza, ma devo ammettere che è il migliore che abbia mai mangiato. Provate e poi mi dite se non è vero. In questa ricetta è prevista la carne a dadoni, ma se volte potete usare tranquillamente la carne tritata, magari a coltello, in modo da poter mescolare diversi tipi di tagli.</i> <i>Per la carne da usare chiedete al macellaio, sa sempre come consigliarvi al meglio.</i><br />
<br />
750 grammi di carne tagliata a dadoni - mezzo litro di brodo di carne - mezzo chilo di pomodori spellati e tagliati grossolanamente - un cucchiaio abbondante concentrato di pomodoro - 150 ml di vino rosso - 30 g di funghi porcini - un gambo di sedano - una cipolla - una cipolla - uno spicchio d'aglio - due foglie d'alloro - qualche rametto di timo - un paio di foglie di salvia - olio sale pepe<br />
<br />
Tagliare le verdure a cubetti piccolissimi. Tritare la cipolla. Sciacquare i funghi e lasciarli ammollare in acqua tiepida per un'ora. In una casseruola, possibilmente di coccio, soffriggere la cipolla, il sedano, la carota e l'aglio schiacciato con tre cucchiai di olio. Quando sono morbidi unire la carne e le erbe aromatiche. Soffriggere ancora un po', finché tutto il liquido sia evaporato. Versare il vino rosso e lasciar insaporire il tutto per cinque minuti, quindi aggiungere i funghi, il concetrato di pomodoro, i pomodori, infine il brodo e un po' di acqua dove hanno riposato i funghi. Salare pepare. Cuocere finché la carne non sia tenerissima, deve sfaldarsi da sola.<br />
<b>quantità: per un esercito, di ragù con queste dosi ne viene circa un chilo. </b>navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-15298022656152373182014-03-20T11:08:00.001+01:002014-03-20T11:08:20.259+01:00CURIOSANDO DA EATALY A MILANO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl-dMZu8dvEdQWCsaNme50y_-zmLd5odcqBHfntpezm7vFqwrrDYXsUkioIF0mzHwrf87ioTXbW2C2yCVLDJdbnRQ9EadYmPBLgNflQXuAzKSOe5yU27j3Ge7bcHSBsH_LIVTKE6c_Fto/s1600/P1010728.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl-dMZu8dvEdQWCsaNme50y_-zmLd5odcqBHfntpezm7vFqwrrDYXsUkioIF0mzHwrf87ioTXbW2C2yCVLDJdbnRQ9EadYmPBLgNflQXuAzKSOe5yU27j3Ge7bcHSBsH_LIVTKE6c_Fto/s1600/P1010728.JPG" height="251" width="320" /></a></div>
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<br /></div>
Mi occupo di cibo e non posso ignorare l'evento di questa settimana a Milano. Non voglio ignorarlo, anzi morivo dalla curiosità. L'altro giorno passavo lì davanti e c'era Oscar Farinetti che curava gli ultimi dettagli della facciata parlando animatamente al cellulare. Mi sarebbe piaciuto chiedergli una visita in anteprima. Ovviamente ho desistito, avrebbe significato interrompere la sua telefonata.<br />
Non avrebbe bisogno di pubblicità, ne ha già tanta. Però, insomma, è bello vedere un luogo affollato, con gente che curiosa, compra, commenta. Una Milano che si muove in fermento, come nei momenti migliori. La piazza ha cambiato aspetto, prima di giorno c'era un movimento tranquillo, rilassato, niente di speciale, quello che si vede da martedì è la folla delle occasioni speciali o della notte di Corso Como. Bello. Meraviglioso il movimento e sapere che dentro lavorano ragazzi gentili che ronzano come api operose intorno agli scaffali presi d'assalto. Favoloso il ristorante Alice, che sbirciando attraverso la porta socchiusa scopri che è bello da togliere il fiato, coi suoi tavoli di legno grezzo e la vista sulla piazza. Bello vedere tanti prodotti italiani uno dietro l'altro: capperi, pasta, farine, dolci, biscotti, conserve, prosciutti, salami, formaggi. Scorrere con gli occhi e con l'acquolina in bocca le proposte dei ristoranti che ricordano i chioschi di strada, con i fritti, la pasta e altre delizie. E poi la panetteria, la pescheria, la macelleria con i loro prodotti sopraffini. E ancora i libri, i vini, i gelati, la musica. Tutti insieme appassionatamente, a condividere gli scaffali, tra leccornie per la mente e per il palato. E anche per le orecchie. Divertente. Tutti curiosi di vedere quello che c'è dentro alla scatola magica, io compresa. La luce soffusa, l'ulivo al primo piano, la macchina da proiezione, ricordo dell'anima precedente, e il palcoscenico con i musicisti. Bello, bellissimo, mi piace. E dire che si tratta di un supermercato.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjbTbjMvDx5OqQR-w2dEd767bb2bDPPxK4icEmGOqzbKzbLZPtu9FbM9FAEhQfWSz1tJ-13wkmoTN3jv4BvIDdzKqVfFxMb9-5EuyzKzjmcIXHIWF05eHBRPrlFQ2hvj0X7_SNnHNiI3M/s1600/P1010725.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjbTbjMvDx5OqQR-w2dEd767bb2bDPPxK4icEmGOqzbKzbLZPtu9FbM9FAEhQfWSz1tJ-13wkmoTN3jv4BvIDdzKqVfFxMb9-5EuyzKzjmcIXHIWF05eHBRPrlFQ2hvj0X7_SNnHNiI3M/s1600/P1010725.JPG" height="240" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB96M2y3OoXztv2WWNMTvu2i_JTvZAMxZb3jS7fHeNeYD4YVj5khYPP4KAMo4r9UDj8IyfZtnMHoKPmeR7QlmXozcgGC7J4iQTsRGpljoGPbU6RR2mt4ZbSkg8W4DyK7pguccDcZz6i4c/s1600/P1010726.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB96M2y3OoXztv2WWNMTvu2i_JTvZAMxZb3jS7fHeNeYD4YVj5khYPP4KAMo4r9UDj8IyfZtnMHoKPmeR7QlmXozcgGC7J4iQTsRGpljoGPbU6RR2mt4ZbSkg8W4DyK7pguccDcZz6i4c/s1600/P1010726.JPG" height="240" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnlKrRWs51TwitLu4-vecbJaR2MJeRsX2GYkqdDluO6BfK3TgsJ2muFLMLZXywMc1cOtcRhDRLr2solKNjIlTT_3TFh7zg2dsYmpfYdXyLhxTn4oEpWtiv7JipYQzup33iSidusUIa6v8/s1600/P1010727.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnlKrRWs51TwitLu4-vecbJaR2MJeRsX2GYkqdDluO6BfK3TgsJ2muFLMLZXywMc1cOtcRhDRLr2solKNjIlTT_3TFh7zg2dsYmpfYdXyLhxTn4oEpWtiv7JipYQzup33iSidusUIa6v8/s1600/P1010727.JPG" height="240" width="320" /></a></div>
<br />navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-90355909652001037262014-03-15T09:00:00.000+01:002014-03-15T09:00:03.793+01:00LIMONI IN CONSERVA DI SALE - CITRON CONFIT <br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>Mi sono accorta che più volte ho citato i Limoni in Conserva e ho detto che la ricetta si trovava nel blog. Ebbene sì, si trovava nel blog, ma così nascosta, ma così nascosta che persino io che sono la proprietaria del blog facevo fatica a trovarla. La colpa era di un titolo ingannevole che nascondeva la vera ricetta. La riscrivo così almeno quando farete la ricerca la troverete a portata di occhio. <span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">I limoni confit o limoni in conserva sono una specialità marocchina. </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">In Marocco li usano soprattutto per gli stufati (tajine) in particolar modo quelli di carne. Io ci faccio anche le olive marinate e tante altre ricette che trovate nel blog. </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Prepararli è molto facile. </span></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1-yWXKUSrOknAVwte-rvaUXyx8xnJykS0T8oCV_vsgWvgZZz6bOQkfFazUdPsPWffv1bhji2gATURyU3H5VdtLYsD6uj7_vq7yD3N_8kW3XkeHKXMmrCBBfeD0H98cu-WIzAneVCW-bE/s1600/P1020531.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1-yWXKUSrOknAVwte-rvaUXyx8xnJykS0T8oCV_vsgWvgZZz6bOQkfFazUdPsPWffv1bhji2gATURyU3H5VdtLYsD6uj7_vq7yD3N_8kW3XkeHKXMmrCBBfeD0H98cu-WIzAneVCW-bE/s1600/P1020531.JPG" height="277" style="cursor: move;" width="400" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Prendere tre o quattro limoni sugosi (la quantità dipende dalla grandezza, come vedrete) e con la buccia non troppo spessa, lasciarli a bagno in acqua fredda per una notte. Passato questo tempo tagliarli in quattro, ma senza arrivare in fondo agli spicchi, e inserire al centro del sale grosso richiudendo il limone e facendo attenzione a recuperare il succo sopra a una ciotola. Mettere sul fondo di un barattolo da conserve da mezzo chilo uno stato di sale grosso. Inserire i limoni in verticale o orizzontale in modo che resti pochissimo spazio. Non riempire completamente il barattolo, lasciare uno spazio di un paio di centimetri. Premere bene per far entrare tutti i limoni, aggiungere ancora un po' di sale. A questo punto ricoprire con succo di limone. I limoni devono essere completamente immersi nella soluzione. Conservare per tre settimane in un luogo fresco e buio, girando il barattolo di tanto in tanto. Una volta pronti durano sei mesi. </span></div>
navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-31793850315574820362014-03-14T11:36:00.000+01:002014-03-14T11:36:48.583+01:00INSALATA DI SEPPIE, FINOCCHI E POMPELMO<i>Mi piace quest'insalata fresca e sfiziosa. Il finocchio tagliato a dadini si confonde con le seppie e regala una croccantezza a sorpresa. Il limone in conserva conferisce un retrogusto esotico all'insieme.</i><br />
<br />
200 g di seppie cotte, al vapore o alla griglia - mezzo pompelmo piccolo - mezzo finocchio - un quarto di cipolla - uno spicchio di limone in conserva - un cucchiaio di capperi sotto sale - quattro cucchiai di prezzemolo tritato - tre cucchiai di olio evo - pepe di Sichuan - sale<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzDOjlG8tMRxlQgVxjav20mgaw3JEjunxx2QqPsM3bZjejVuc4MSTMcJdSY3-VLAlwR5T9EqhcQ8w6jG9bL2Mg8fQaO4MV1zktvPYkJXkOdbJpTD_wcFjRDSndpTudFMlJaFmfsiY48R0/s1600/P1010721.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzDOjlG8tMRxlQgVxjav20mgaw3JEjunxx2QqPsM3bZjejVuc4MSTMcJdSY3-VLAlwR5T9EqhcQ8w6jG9bL2Mg8fQaO4MV1zktvPYkJXkOdbJpTD_wcFjRDSndpTudFMlJaFmfsiY48R0/s1600/P1010721.JPG" height="208" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
Tagliare le seppie a striscioline. Pelare il pompelmo a vivo e, sopra una ciotola, estrarne gli spicchi (trovate come fare nel blog il 20 gennaio 2012), conservare il succo caduto nella ciotola e spremere quello della buccia. Affettare il finocchio in fette un po' spesse e poi tagliarlo a dadini. Tagliare la cipolla a cubetti. Lavare lo spicchio di limone in conserva (trovate la ricetta domani) sotto l'acqua corrente, togliere la polpa, asciugarlo e tritare la buccia. Tenere i capperi un quarto d'ora nell'acqua fredda, scolare e asciugare. Disporre tutti gli ingredienti su un piatto di portata, aggiungere il pepe di Sichuan macinato o pestato nel mortaio. Irrorare con metà del succo di pompelmo. Con il restante succo preparare una vinaigrette con un cucchiaino di sale e l'olio. Versare sull'insalata e servire.<br />
<b>per due persone</b>navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-65651548406578281192014-03-07T14:55:00.001+01:002014-03-07T14:55:49.482+01:00COTOLETTA ALLE ERBE AROMATICHE - OVVERO IL FESTIVAL DELLA COTOLETTA<i>Versione numero due della cotoletta milanese. </i><br />
<i><br /></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">quattro fette di carne di vitello spesse circa due centimetri - due cucchiai di parmigiano grattugiato - un cucchiaio di prezzemolo tritato - tre rametti di timo - due rametti di maggiorana - un cucchiaino di erba cipollina - due uova - pangrattato - fior di sale</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Battere le leggermente la carne con il batticarne. Tritare le erbe tranne l'erba cipollina che sarà tagliata con le forbici. Mescolarle al pangrattato con il parmigiano. Passare le fettine nell'uovo sbattuto con un po' di pepe e poi nel pangrattato aromatizzato facendolo aderire bene. Cuocere in una padella con abbondante olio fino a completa doratura. Far asciugare su carta assorbente e salare con un pizzico di fior di sale solo prima di servire. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><b>per quattro persone</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"> </span>navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-36787185571320280712014-03-06T11:42:00.001+01:002014-03-07T14:55:34.148+01:00SCRIGNI VALDOSTANI - OVVERO IL FESTIVAL DELLA COTOLETTA <!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><i>Quale ricetta potevo dare oggi, dopo aver passato qualche giorno a sciare nella magnifica Valle d'Aosta? Già, proprio la saporita Cotoletta alla Valdostana, ovviamente con un nome più poetico. Tra l'altro è stato il primo piatto che ho mangiato la sera del mio arrivo in albergo. Guarda un po' che coincidenza. </i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">quattro fette di carne di vitello spesse circa due centimetri - quattro piccole fette di prosciutto cotto - 80 g di fontina tagliata sottile - due uova - pangrattato - fior di sale </span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVAD3GGvWEihX8ryDvROpMCKAWERbMFRvGPHucJLrUiyxxxbwmOOGDOOSA2UH8uaWY7I3B3Hfp7vthmhSR7WIGNBHme4PQzkUX3I3UgiXhDK2c2qGzhBr9RxEQRHYJLwTrVrNPJ5fi8cU/s1600/P1010691.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVAD3GGvWEihX8ryDvROpMCKAWERbMFRvGPHucJLrUiyxxxbwmOOGDOOSA2UH8uaWY7I3B3Hfp7vthmhSR7WIGNBHme4PQzkUX3I3UgiXhDK2c2qGzhBr9RxEQRHYJLwTrVrNPJ5fi8cU/s1600/P1010691.JPG" height="300" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">In attesa della Cotoletta </td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Prendere la fetta di carne e disporla sul piano di lavoro, con una mano tenere ferma la bistecca e con la punta di un coltello molto affilato praticare un piccolo buco a metà altezza, proseguire nel taglio fino ad ottenere una tasca. Farcire con una fetta di prosciutto cotto e 20 g di fontina. Attenzione a non riempire troppo la tasca, potrebbe debordare il ripieno quando si cuoce la cotoletta. Per sicurezza chiudere la tasca con uno stuzzicadenti che verrà tolto prima di servire. Ripetere l'operazione con le altre fette di carne. Passare nell'uovo sbattuto con un po' di pepe e poi nel pangrattato facendolo aderire bene. Cuocere in una padella con abbondante olio fino a completa doratura. Far asciugare su carta assorbente e salare con un pizzico di fior di sale solo prima di servire. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><b>per quattro persone</b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">P.S. La tradizione vuole che la Valdostana, come la Milanese, sia cotta nel burro chiarificato. Fatelo se non avete problemi con i grassi e il colesterolo, è ancora migliore. </span></div>
<!--EndFragment-->navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-20458324778715281812014-03-05T17:12:00.000+01:002014-03-06T11:24:32.690+01:00LO STRANO DILEMMA DEL CANE DELLE NEVI SULLE PIPI' MONTANE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht_RYw5KOEf2YDCpjUbfe3iCfA2ZmWVk7tafzWP0sq8bnZAgAM7aTjs3OuHqXoyGZ_PLi7vhNm31rVd7lvg2mzCxReKJXek6SU8JaWcLUqEbJSvWOZGKKRNetc-TgTfFDmiLfKYAmn2Q4/s1600/P1010713.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht_RYw5KOEf2YDCpjUbfe3iCfA2ZmWVk7tafzWP0sq8bnZAgAM7aTjs3OuHqXoyGZ_PLi7vhNm31rVd7lvg2mzCxReKJXek6SU8JaWcLUqEbJSvWOZGKKRNetc-TgTfFDmiLfKYAmn2Q4/s1600/P1010713.JPG" height="300" width="400" /></a></div>
Swish, swish fanno gli sci sulla neve fresca. Ogni tanto uno scrac segnala la presenza di neve un po' più dura. C'è molto silenzio sulle vette innevate, tanto da essere quasi rumoroso. Il Cane sfrutta l'occasione delle piste quasi deserte, la tranquilla discesa protetta dalla nebbia bassa che nasconde i difetti di una sciatrice volenterosa ma non eccelsa. Decisamente la neve non è il suo elemento. Non si arrende mai, però. Anche se gli sci che ha affittato sono troppo nervosi e accelerano quando meno se lo aspetta. Persino quando l'altitudine, al di sopra dei 2000 metri, si sente e il fiato si fa corto, lo sforzo più intenso. Lo scarpone destro taglia in due la tibia, fitte di dolore bianco le appannano il cervello a tratti. No, decisamente sciare è uno sport troppo complicato, con il suo armamentario di calzamaglie, calzettoni, pile leggero, pile pesante, giaccone, pantalone, cappello, guanti, occhiali da sole, da nebbia, da neve, da vattelapesca cosa, sciarpa o foulard, crema protettiva, crema anti freddo, burro cacao con fattore di protezione alto, scarponi, sci, racchette, attacchi che non si attaccano, funivie, seggiovie, ovovie, rari skilifit, code. Per non parlare del momento infernale, l'apice di una giornata sciistica: la pipì. Sciare è uno sport e durante l'attività fisica, ma anche prima, è necessario bere. Tanti liquidi che possono essere acqua, the, succhi di frutta, ma anche zuppe, minestre o verdura. I liquidi introdotti devono uscire, sotto forma di sudore, piuttosto scarso visto le temperature rigide delle montagne, o in forma di pipì. Gli uomini non hanno problemi, anche armati di scarponi, pantaloni, calzamaglie, biancheria intima, riescono con insolita agilità ad esprimersi al loro meglio. In bagno o, orrore, in pista. Non è una rarità vedere un uomo che girato di schiena a bordo pista scioglie la neve, sappiamo tutti con cosa. A volte il Cane teme che quegli episodi, neanche tanto infrequenti, possano stimolare il distacco di una piccola valanga. La maggior parte dei maschi comunque usa i bagni, e anche lì per loro l'operazione è facile. Entrano, si mettono davanti all'orinatoio e via! In pochi secondi l'operazione è conclusa. Parliamo di quello che accade a una sciatrice. Prima di tutto la coda, nei bagni delle donne c'è sempre coda. E il motivo c'è, si capirà tra poco. Armata di pazienza e assoluto controllo del proprio corpo, perché quando scappa, scappa, e bisogna concentrarsi per evitare di farla mentre la coda si assottiglia con la velocità di una lumaca ubriaca. Capita a volte di guardare male una povera creatura di quattro anni, accompagnata dalla mamma, una in più in coda. Accidenti. Una volta conquistata la postazione e scoperto che il bagno non è di quelli con la turca, sospiro di sollievo almeno per quanto riguarda il Cane (meriterebbe una divagazione il gabinetto alla turca), ci si appresta all'operazione. Il Cane ripete a memoria l'operazione: slaccia il pantalone, abbassalo, fai la stessa cosa con la calzamaglia, ripeti con la mutandina, ok, una corrente gelata ti accarezza le terga, guarda il gabinetto, devi capire dov'è il centro, mai e poi mai ti siederai, la mamma ti ha insegnato che si possono prendere le malattie nei bagni pubblici, ok, controllata la posizione, ti appresti ad effettuare quanto necessario, con l'aggravante degli scarponi. Parliamo degli scarponi che ti tengono in una posizione innaturale, piegata sulle gambe, leggermente avanzata, parliamo degli scarponi che ingombrano tutto il metro quadrato a disposizione, pariliamo di quesgli oggetti mastodontici che ti impediscono di fare pipì in pace. Devi stare in piedi sul gabinetto, centrarlo e stare attenta a non cadere in avanti. Facile, soprattutto. In aggiunta, il giaccone ti fa apparire Neil Armstrong mentre sbarca sulla luna con la stessa agilità di movimenti e ti impedisce di vedere quello che accade più sotto. Una volta controllato tutto, è necessario stare attentissima a non fare danni nel bagno centrando la tazza mentre sei in bilico, poi bisogna controllare il flusso, altrimenti finisce dove non deve finire, e non si tratta del pavimento del bagno. L'operazione carta si fa complicata, bisogna srotolarla, perché il pezzetto che tu vorresti sembra essere particolramente affezionato al rotolo madre, non si srotola, non si schioda, non si scolla, vuole restare dov'è al calduccio vicino agli altri pezzi di carta. Tutto questo sempre in bilico sulle gambe che calzano scarponi, avvolte da un spesso strato di calzamaglia, pantalone, mutandina, con il giaccone, nel quale hai messo i guanti, il cappello, gli occhiali e sembri l'Omino Michelin alle prese con un piegamento. Di solito in questa fase si è anche cominciato a sudare, benché spesso i bagni non siano riscaldati e la parte di carne esposta ha già i geloni. Terminata l'operazione è ora di tirare di nuovo su l'armamentario: pantalone, calzamaglia, mutandina, non in quest'ordine. Questo più volte al giorno, dipende da quanto uno beve.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Mentre effettua la nuova vestizione il Cane delle Nevi si soprende a pensare alla semplicità di una giornata al mare.<br />
<br />
P.S. Capito perché c'è coda nei bagni delle donne?navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-15796803277243962362014-03-01T09:30:00.000+01:002014-03-01T09:30:01.621+01:00BRIOCHE CON NOCI, CARDAMOMO E CANNELLA <!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal">
<i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Una ricetta fantastica per una colazione o un brunch con gli amici. Un sapore esotico, ma non troppo.<b> </b></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Courier;"><b><br /></b></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><b>Per la pasta</b>: 250 ml di latte più 2 cucchiai – 400 g di farina - 80 g di burro – 80 g di zucchero di canna – 1 uovo – 2 cucchiaini di cannella in polvere – mezzo cucchiaino di cardamomo in polvere – 1 sacchetto di lievito di birra liofilizzato</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><b><br /></b></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><b>Per guarnire</b>: 50 g di
zucchero – 50 di gherigli di noce – 1 cucchiaio di cannella – 1 pizzico di
cardamomo <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><b>Per la pasta</b>: In una
ciotola versare 250 ml di latte, unire lo zucchero e il burro tagliato a
dadini, far intiepidire il latte, mescoalre finché lo
zucchero non è dissolto. Mettere la farina in un’altra ciotola, aggiungre il
sale, la cannella,il cardamomo, e il livito. Mecolare, unire il latte e
lavorare finché la pasta diventa liscia, con il mixer e/o con le mani. Coprire e
lasciar riposare per mezz’ora in un luogo tiepido. Sbattere l’uovo con due
cucchiai di latte e aggingere questo composto alla pasta, lavorare con le mani finché tutto
non sia ben amalgamato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><b>Per guarnire</b>: mescolare il
burro ammollato con una forchetta insieme allo zucchero e alle spezie. Stendere
la brioche sul piano di lavoro infarinato in un rettangolo di 40x50. Spalmare
il misto di burro e spezie, spolverare con le noci tritate e arrotolare,
tagliare a fette di un centimetro di spessore, disporre dentro 6 piccole teglie
rotonde, se le "fette" fossero molte disporre a due a due nella teglia tonda affiancandole. Far lievitare per mezz'ora coperte da un panno in luogo tiepido. Cuocere in forno a
120/150 gradi per 10 minuti, aumentare la temperatura a 180 gradi e terminare la cottura, ci vorranno circa 5 minuti. Serviere freddo e caldo. Durano in una scatola ermeticamente
chiusa fino al giorno dopo. </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Courier;"><o:p></o:p></span></div>
<!--EndFragment-->navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-57281511019579309112014-02-28T09:00:00.000+01:002014-02-28T09:00:13.082+01:00INSALATA DI POMPELMO, FINOCCHI E ACCIUGHE <i>Una variante fantasiosa della classica Insalata di Arance siciliana. Spero sia di vostro gradimento, io la trovo fresca e insolita. </i><br />
<br />
un finocchio - un pompelmo e mezzo di medie dimensioni - tre acciughe sotto sale o sott'olio - 30 g di olive taggiasche - mezza cipolla - un mazzetto di prezzemolo - un cucchiaio di capperi dissalati - quattro cucchiai di olio evo - due cucchiai di succo di pompelmo - sale pepe<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0DkDx6nOKXJVydwJZNNLaK6JIBYQDMK38744ckelnxP9aLSdCAAXH7O4TEGTg9EFcPn6BSn0MOdoYyJsqXWz4GpVyU3IogsCSN0qVxGnnK0mPABGzNGLSM-XVcBMOcOc2rj7tXB3cLGg/s1600/P1010674.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0DkDx6nOKXJVydwJZNNLaK6JIBYQDMK38744ckelnxP9aLSdCAAXH7O4TEGTg9EFcPn6BSn0MOdoYyJsqXWz4GpVyU3IogsCSN0qVxGnnK0mPABGzNGLSM-XVcBMOcOc2rj7tXB3cLGg/s1600/P1010674.JPG" height="300" width="400" /></a></div>
<br />
Lavare e tagliare il finocchio a fettine sottilissime. Pelare il pompelmo a vivo estrarre gli spicchi (nel blog trovate come farlo qui: <a href="http://naviezafferano.blogspot.it/2012/01/insalata-di-barbabietola-arancia-e.html">http://naviezafferano.blogspot.it/2012/01/insalata-di-barbabietola-arancia-e.html </a>). Affettare la cipolla sottile. Tritare grossolanamente il prezzemolo. Sciogliere il sale nel succo di pompelmo, unire l'olio ed emulsionare bene. Disporre il finocchio su un piatto di portata, unire gli spicchi di pompelmo, la cipolla, il prezzemolo, i capperi e le olive. Irrorare con l'emulsione di olio e succo di pompelmo. Servire subito.<br />
<b>per due persone</b>navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-41758916885440598992014-02-27T09:00:00.000+01:002014-02-27T09:00:06.478+01:00ANATRA IN PADELLA CON RISO ALLE VERDURE
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<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Nell'attesa delle nuove avventure del Cane delle Nevi vi propongo qualche ricettina. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">3 petti
d’anatra – 1 cucchiaio di senape forte – 250 di riso con riso selvaggio – 1
scalogno – 2 cipollotti – 4 foglie di alloro – 1 rametto di timo – 1 pugno di
fagiolini – 125 gr di pomodori ciliegia – 100 gr di piselli – olio – sale pepe spezie
cinque spezie – brodo (facoltativo) <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Praticare
delle incisioni dalla parte del grasso dei petti d’anatra, Coprirli
completamente con la senape e le cinque spezie e mettere da parte. Mettere il
riso con lo scalogno e le cipolle in una casseruola con l’olio e farlo
rosolare, aggiungere il timo, l’alloro e versare l’acqua o il brodo e far
cuocere secondo i tempi e le quantità previsti dal pacchetto. Dopo 10 minuti
aggiungere le verdure, salare pepare, e finire di cuocere. Far scaldare una
padella senza aggiungere grassi, mettere i petti d’anatra dal lato grasso, far
cuocere circa 15 minuti girandoli sovente. Sgocciolare e servire con il riso
alle verdure. </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Courier;"><o:p></o:p></span></div>
<!--EndFragment-->navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-36920746482772207382014-02-26T17:39:00.000+01:002014-02-26T17:41:36.154+01:00IL CANE DELLE NEVI PARTE PER NUOVE AVVENTURE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg53dvG5ydILFxjOm2mii5iDhSBwpQNIAWM_L8LIzkrpNVdbrAHxmsqUYSvQQ9N6ii9EYLBgzKsiCiAaznw8y7tMa5sNHFCGks8MNk3_U-mnAC785-wcAe56JKgo8SpL0SlIX9lKoRBQ5A/s1600/Immagine+280.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg53dvG5ydILFxjOm2mii5iDhSBwpQNIAWM_L8LIzkrpNVdbrAHxmsqUYSvQQ9N6ii9EYLBgzKsiCiAaznw8y7tMa5sNHFCGks8MNk3_U-mnAC785-wcAe56JKgo8SpL0SlIX9lKoRBQ5A/s1600/Immagine+280.jpg" height="267" width="400" /></a></div>
<br />
Ebbene sì, anche quest'anno è arrivato il momento del Cane delle Nevi. Tremate sciatori esperti, piangete guardandolo scivolare con la consueta imbranattaggine sulle piste da sci. Forse, viste le previsioni del tempo infauste, riuscirà a essere protetta dalle nubi basse, dalla nebbia e dalla neve che cade. Una volta tanto si risparmierà l'umiliazione dei sorrisi divertiti da parte dei più esperti.<br />
<br />
Se volete leggere i racconti delle precedenti avventure:<br />
<br />
<br />
<a href="http://naviezafferano.blogspot.it/2013/01/il-cane-delle-nevi.html">http://naviezafferano.blogspot.it/2013/01/il-cane-delle-nevi.html</a><br />
<br />
<a href="http://naviezafferano.blogspot.it/2013/01/le-simpatiche-avventure-del-cane-delle.html">http://naviezafferano.blogspot.it/2013/01/le-simpatiche-avventure-del-cane-delle.html</a><br />
<br />
<a href="http://naviezafferano.blogspot.it/2014/01/requiem-per-il-cane-delle-nevi.html">http://naviezafferano.blogspot.it/2014/01/requiem-per-il-cane-delle-nevi.html</a><br />
<br />navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-75473101440523594172014-02-22T12:11:00.001+01:002014-02-22T12:17:07.221+01:00ZUCCA ARROSTITA NEL FORNO CON FORMAGGI <!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><i>Nessuna confettura, nessuna mostarda o cremina ad accompagnare i formaggi, ma questo sfiziossimo contorno che esalta il sapore dei formaggi con la dolcezza della zucca e quella un po' amara della cipolla al forno insieme alla fragrante esplosione delle erbe e dei semi di nigella. Formaggio e zucca al forno stanno beissimo insieme su un fetta di pane croccante. </i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">una zucca piccola, senza semi e tagliata
a tocchetti non troppo grandi– sei o sette spicchi d’aglio in camicia – tre cipolle
rosse tagliate a spicchi – un mazzetto di salvia e uno di timo
– sale pepe – tre cucchiai di semi di nigella – olio per ungere la teglia - selezione di formaggi stagionati
morbidi e duri – pane</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2CegRzgDSU5g2Y14DzdMbjFwYHUZm3Yij9mVpuWcUGbbDH5oM3M6PvnRySgWqACSbAMxCr97wiyevd27FgQbbZCexWihNBt4dizj6TxH0LCX_Wg0TJNieJCJr3wv8Eyr1b7dQygiOseQ/s1600/zucche_9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2CegRzgDSU5g2Y14DzdMbjFwYHUZm3Yij9mVpuWcUGbbDH5oM3M6PvnRySgWqACSbAMxCr97wiyevd27FgQbbZCexWihNBt4dizj6TxH0LCX_Wg0TJNieJCJr3wv8Eyr1b7dQygiOseQ/s1600/zucche_9.jpg" height="297" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Mescolare tutti gli
ingredienti (tranne il formaggio) e distribuire in una teglia con olio. Far
cuocere per 40 minuti in forno a 200, girando un paio di volte. Servire coi
formaggi e il pane croccante. Volendo si può accompagnare con un’insalata verde rendendolo un pasto completo. </span></div>
<!--EndFragment-->navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1890300704288635991.post-91535819343526528202014-02-21T12:51:00.000+01:002014-02-21T12:51:31.297+01:00CUCINA DEGLI AVANZI - CROSTATA DI PERE E FORMAGGIO<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><i>Un modo magnifico di utilizzare avanzi di formaggi, è un piatto unico sfizioso. E poi "Al villan non far sapere quant'è buono il formaggio con le pere". Ahhhh, la saggezza popolare. Gran bel piatto unico servito con un'insalata. </i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">3 pere – mezzo limone –
200 g di formaggio misto (gorgonzola, emmentaler, caprino, capra stagionato, fontina, e tutti quelli che volete, basta rispettare la quantità) - 2 cipolle – 1 noce di burro – 2 cucchiai di uvetta – 1 cucchiaio di olio –
sale pepe <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><br /></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">per la pasta</b>: 200 g di farina – 100 g di burro freddo – 6 cucchiai di latte – pepe
sale<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Nel mixer mettere la
farina, unire il burro, il sale, il pepe e far lavorare le lame fino ad
ottenere una consistenza sabbiosa. Aggiungere il latte e mescolare a piccoli
scatti fino a che la pasta non formi una palla. Conservare in frigo fino al
momento dell’utilizzo. Tritare le cipolle, farle stufare nella padella con un
po’ di olio finché non sono dorate, unire l’uvetta, il sale e pepe. Affettare
le pere e tagliarle a fettina sottili, irrorarle con il succo di limone.
Stendere la pasta in due rettangoli su un piano infarinato, metterne uno in una
teglia o sulla placca del forno rivestite di carta forno, bucherellare con i
rebbi della forchetta, distribuire i formaggi tagliati a fettine, unire le pere
e il misto di cipolle. Coprire con l’altro rettangolo di pasta, facendo aderire
bene in bordi. Cuocere in forno a 180 per 30 minuti. Servire tiepido con una
bella insalatina mista bene condita. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif; font-size: x-small;">PS: la ricetta non è mia, l'ho scovata parecchi anni fa in una rivista francese. Non ricordo più quale, ma ho fatto delle modifiche, quindi ora mi appartiene. Ah, ah, ah. </span></div>
<!--EndFragment-->navi e zafferanohttp://www.blogger.com/profile/07183379900792988125noreply@blogger.com0