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La Grand Place di Bruxelles di Notte |
Il Belgio era, ed è, famoso
per il cioccolato, per essere la sede dalla Nato e delle istituzioni della
Comunità Europea, ma oggi, grazie agli Antwerp Six, gli stilisti super modaioli
tra cui spiccano Anne Demeulemeester e Dries Van Noten, è famoso per anche per
la moda. Adesso, diciamolo, il Belgio è di moda. In questo paese tutto è
doppio. Ci sono due lingue, due regioni, due culture. A sud c’è la Vallonia che
parla francese, a nord troviamo le Fiandre che parlano fiammingo, una
derivazione dell’olandese. A nord per tradizione ci sono i porti, i tagliatori e
il mercato dei diamanti; a sud brillava l’oro nero fuligginoso, il carbone, sul
quale il Belgio ha fondato la sua potenza coloniale e che adesso non si trova
più. I belgi non sono separati solo dalla lingua, anche la loro cultura è diversa:
francofona e francesizzante per i valloni, di stampo tedesco-olandese per i
fiamminghi. Naturalmente anche il Natale raddoppia, nel senso che festeggiano
allo stesso modo, mangiano le stesse cose, ma chiamano le specialità culinarie
e Babbo Natale in modo diverso. Invitare gli amici valloni e fiamminghi alla stessa
cena di Natale potrebbe dare significato al termine Torre di Babele: vuoi un
po’ di Kerstronk? No grazie,
preferisco un po’ di Bûche de Nöel. Stesso
piatto, nomi diversi. Bruxelles è un po’ la terra di conciliazione: si parla
sia francese sia fiammingo, si condividono le tradizioni e le ricette. C’è
anche una piccolissima parte di una regione che è di lingua tedesca.
In Belgio esistono due momenti
di festa, magari anche tre. La tradizione locale vuole che si festeggi San
Nicola, che si chiama Saint Nicholas in Vallonia, Saant Niklaas nelle Fiandre. (....)
(...) Il
Natale, quello che arriva il 25 dicembre, è storia relativamente recente per il
Belgio. E’ sempre esistito, ma la vera festa era San Nicola, il 25 dicembre era
in tono minore. Comunque, in questo giorno, oramai tradizionale, si presenta la
terza occasione di festa, sia nelle Fiandre sia in Vallonia, arriva anche Babbo
Natale a consegnare doni ai bambini buoni. (...)
(...) La cucina belga è molto
variata e succulenta, ci sono il Waterzooi,
che può essere sia pollo sia di pesce e che è tipico di Gand, la Carbonade à la Bière, uno stufato di
manzo e cipolle alla birra servito con il
Pain d’épices, il cinghiale cucinato in molti modi e un’infinità di dolci
tra cui le deliziose Gaufres.
La
cena di Natale è probabilmente il momento meno brillante della gastronomia
belga. L’ottimo tacchino alle castagne, forse un piatto forte po’ banale, visto
che si trova in quasi tutto il mondo, è preceduto da un antipasto e seguito
dalla classica Bûche de Noël- Kerstronk. (...)
Trovate il resto della storia e le ricette nel mio libro (qui a fianco il link) "Il Natale è Servito" ed. La Linea Bologna.
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