Se dorme non fa danni |
Invito spesso amici a cena, ci sono quelli che vengono per la compagnia, a cui del cibo non importa molto; altri vengono per stare insieme e anche per mangiare; alcuni sono dei professionisti della tavola e sono quelli che, ovvio, mi mandano più in crisi. Ho sempre paura di essere inadeguata, di non arrivare a soddisfare il loro palato esigente, il loro gusto affinato da anni di cene sopraffine. Una di loro non solo è una grande cuoca, ma è anche una pasticcera provetta. E una cake designer i cui dolci non sono solo meravigliosi, ma anche squisiti. Ecco, a cena c'era lei. Il dessert doveva essere davvero notevole. Decido di fare il Nougat Glacé dolce che mi viene particolarmente bene, che è nelle mie corde. Preparo tutto come da ricetta, eseguo i procedimenti corretti, non sbaglio nulla. A volte un errore capita, una goccia di unto nascosta in un anfratto delle fruste elettriche che col calore si scioglie e manda a quel paese la meringa italiana, che fino a quell'istante era perfetta. Si deve ricomniciare tutto da capo. Oppure basta un secondo di distrazione, magari solo controllare la giusta umidità della frutta secca, per trasformare la panna in burro. Ieri non è andata così, tutto era perfetto, la Nougatine era una delizia, la frutta secca perfettamente umida, la panna montata al punto giusto e la meringa italiana, modestamente, un piccolo capolavoro. Liscia, lucida, setosa, cremosa. Assemblo tutto, frutta secca, croccante, panna, meringa e comincio a versare nello stampo la crema soffice e aerea. Una volta finita l'operazione, mi accorgo che ne avanza parecchia. Mi giro per cercare un altro stampo, vado verso il pensile e apro. Mentre cerco sento dei rumori alle mie spalle, ho fretta e non mi giro. Errore. La mia micia, ammirata davanti alla bellezza del mio Nougat Glacé, forse soggiogata dal profumo di croccante e panna, decide di assaggiarlo e infila una zampa dentro, ma ce la infila proprio, intera, l'affonda nella panna con meringa come un bambino le dita nella Nutella. Annusa, di solito. Non le piace, immagino io, perché sono sempre di spalle, concentrata. Mi giro con la nuova teglia in mano e la vedo. La zampa sporca per metà, che se fosse un umano direi "sporca a metà coscia", sospesa a mezz'aria e l'espressione sorpresa. Due occhioni verdi e tondi, il nasino all'insù e l'aria colpevole. Forse per il sapore inconsueto, forse per essere stata scoperta. Non faccio in tempo ad aprire bocca per sgridarla che la micia fa un balzo, felino, ovvio, e cerca di saltare giù dal piano di lavoro. Nel far così si trascina dietro lo stampo e il mio Nougat vola, vola a terra e si schianta a suolo. Cadavere irrimediabile spalmato sul pavimento. La gatta inciampa nella crema, scivola, derapa e scappa. Lasciando dientro di sé una scia di panna montata e meringa italiana, con frutta secca e croccante, a forma di zampette di gatto. Disdetta. Il Nougat avanzato non era abbastanza, ne ho dovuto fare un altro. Ho anche dovuto pulire sulle tracce della gatta, in ginocchio. Lei si è lavata da sola, nascosta in qualche angolo della casa che non ho ancora scoperto, anche se stamattina era ancora un filo appicciocosa.
....E domani la ricetta
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