lunedì 16 maggio 2011

A PARIGI CI SONO LE API

Jardin du Luxemburg 
Questa volta non è ricordo o un'avventura ad aprire la settimana. No, sarà una storia di oggi, ambientata a Parigi.
Parigi è sempre stata una metropoli particolare, forse perché è divisa in Arrondissements, 20 per l'esattezza, disposti a choicciola, e ognuno di questi ha la sua personalità, la sua storia, il suo carattere. Questo rende Parigi una città fatta di mille paesi che si intersecano l'un l'altro, che molto spesso non si incontrano mai.  E' una città verde, quanto Londra o forse di più. Ci sono giardini, parchi e alberi ovunque; si respira la natura eppure intorno ci sono arte, cemento, cultura, macchine, inquinamento, come ogni metropoli del mondo. In mezzo al Marais c'è un giardino bellissimo, con alberi e panchine, poco distante un altro giardino è il cuore di un palazzo; dall'altra parte del fiume c'è il Jardin du Luxemburg, nel V arrondissement, e poco lontano il Jardin des Plantes; dalla stessa parte, verso la periferia, c'è il Bois de Vincennes; più in là ancora, spostato rispetto al centro, lo scicchissimo Bois de Boulogne e poi ci sono i giardini sui tetti. Verdi oasi tranquille, per lo più private, alcune appartengono ad alberghi molto "su", dove cinguettano gli uccelli e fioriscono fiori rari; e su quegli stessi tetti ci sono le arnie. Le arnie per coltivare il miele da mettere in eleganti barattoli come fa la Louis Vuitton con quello delle poche api che svolazzano sul suo tetto. Fashion victims non cercatelo, non è in vendita. Sono molte le arnie che popolano la città, sono parecchi gli apicoltori da diporto che le allevano e mettono il loro miele in barattolo. Si mormora siano quattrocento, le arnie s'intende. Le api crescono bene a Parigi, è inquinata ma non esiste l'insetticida, il loro nemico numero uno in campagna, fa caldo tutto l'anno perché ci si può nascondere nei camini e nelle fessure delle case e ci sono infinite varità di fiori. Si trovano colonie di api al cimitero Père Lachaise e poco lontano dal Jardin des Tuileries ci sono le arnie di un fortunato apicultore. C'è un miele in barattolo che si chiama Miel Béton (cemento) e un millefiori di un piccolissimo produttore che ha il colore leggermente verde per via dei tigli, il marchio di fabbrica di Parigi. C'è stato addirittura un miele prodotto nel pieno centro della città messo in barattolo per la cattedrale dei gourmet: Fauchon. Certo, chi cresce le api lo fa solo per puro piacere, non ci si guadagna da vivere con una decina di arnie (per essere a posto economicamente ce ne vogliono almeno 1000), ma intanto a Parigi cresce il miele. E' bello pensare che in una metropoli un pubblicitario coltivi l'hobby dell'apicultura e che un designer parli con le sue api, la rende più umana. Parigi è sempre stata considerata romantica perché si pensa sia la città degli innamorati, ma forse è romantica perché coltiva i suoi fiori. Cosa c'è di più romantico di un fiore e dell'ape che lo impollina?

CAMEMBERT CON MIELE E NOCI 

1 camembert maturo - 4 cucchiai di miele di lavanda - 10 gherigli di noce

Mettere il formaggio su un piatto di portata, irrorarlo col miele e disporre le noci. Servire con pane tostato, meglio se casereccio.
per 4 persone

P.S. Non poteva che esserci il camembert, formaggio francese che più francese non si può. Oggi roba facile, eh? 
Per la ricetta ho tratto ispirazione dal libro "Fashion Food" di Csaba dalla Zorza. 

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