giovedì 7 marzo 2013

RICETTE RIVOLUZIONARIE - RISO IN BIANCO PENSANDO A MAO

La rivoluzione non è un pranzo di gala, lo ha detto Mao. E che cosa si mangia durante una rivoluzione? Di solito chi fa una rivoluzione lo fa perché è oppresso o non ha cibo a sufficienza, i motivi sono nobili e diversi, e nessun rivoluzionario pensa a mangiare. O quasi. Che Guevara, durante le azioni guerrigliere per la conquista di Cuba, raramente lasciava passare un giorno senza bere il suo Mate come provano molte foto scattate nella foresta dove è ritratto con la Bombilla tra le labbra. Mao, durante la Grande Marcia per la Libertà, è arrivato a Pechino a forza di riso e the. I rivoluzionari russi, chissà, non ci è dato saperlo, ma senz'altro non sono stati a pancia vuota. Spesso, anzi quasi sempre a dire la verità,  i rivoluzionari si trasformano in dittatori crudeli, che imbadiscono banchetti sontuosi affamando il popolo. I corsi e ricorsi storici ce lo raccontano ancora oggi. Vediamo di inventare qualche ricetta rivoluzionaria, innocua e che ci faccia sorridere.

300 g di riso Vialone Nano - 150 g di burro freschissimo - 100 g di Parmigiano grattugiato - mezza cipolla - un mazzettino di prezzemolo - un cucchiaio di olio - sale grosso - pepe macinato fresco - acqua

Soffriggere la cipolla con un cucchiaio di olio, unire il riso far tostare e aggiungere due o tre mestoli d'acqua. Cuocere il risotto il tempo stabilito (di solito 16/18 minuti) unendo mestoli di acqua calda a mano a mano che la precedente è assorbita. A metà cottura salare a piacere col il sale grosso. Un minuto prima della fine della cottura, l'acqua non deve essersi completamente assorbita, spegnere il fuoco, unire il burro a dadini e il Parmigiano. Coprire con un coperchio lasciar riposare un minuto. Scoperchiare mescolare bene. Spolverare col prezzemolo tritato e il pepe macinato al momento. Servire.
per quattro persone







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