martedì 30 agosto 2011

MOVIMENTO LENTO

Sotto l'ombrellone fa caldo, non c'è una bava di vento e l'acqua è tiepida. Il mare è critallino, la spiaggia è affollata. Sono le due meno un quarto. Fame. Ci spostiamo verso il bar. Un bellissimo gazebo-berceau circolare, fresco di frasche verdi nell'arsura agostana. Bei tavolini bianchi e poltroncine comode, tutto attorno erba rigogliosa, fresco e gente, un bel po' di gente. Tutti i tavoli sono occupati, cerchiamo qualcuno a cui chiedere se presto uno sarà libero. Niente sono tutti spariti. Attendiamo dieci minuti, poi avvistiamo un tavolo per quattro. Ci avviciniamo cauti, facciamo per sederci, ma due ragazze si precipitano e, come se fosse il gioco della sedia, si siedono, sembrano: dire abbiamo vinto noi. Sta per nascere una piccola discussione, ma all'improvviso come spuntato dal nulla, si palesa un ragazzo, dice eh no, no il tavolo è loro. Mah, sarà. Il nostro stacco di coscia non è uguale al loro. Quanto dobbiamo aspettare? Dovete aspettare, è lapidario. Armati di pazienza due restano, altri due tornano sulla spiaggia. Trascorrono dieci minuti, poi venti, poi trenta. Il tavolo finalmente è libero. Molto più bello di quello di prima, in zona privilegiata, giusto al centro del gazebo-berceau. Bene. tra poco si mangia. I menu girano, ma abbiamo le idee chiare. Tre friselle con pomodoro, capperi e acciughe, un'anguria, tre acque minerali, un rosé, che non si può venire da queste parti e non berlo. Passano dieci minuti, poi un quarto d'ora, arrivano le friselle. Mangiamo piano, godendo del fresco e chiacchieriamo facendo un po' di "people watching", che a tradurlo suona malissimo e maleducato "guardare la gente", ma è un'attività innocua. Beautiful people, bella gente. Un gruppo di musicisti biondi e nordici con il loro tour manager a destra, una giovane mamma bellissima con creatura altrettanto bella a sinistra, un famoso attore che scorrazza tra i tavoli pieno di fervore teatrale, una superba attrice che chiacchiera di nuoto e giocattoli con la prole, un celebre stilista l'accompagna, con tutto il suo codazzo di beautiful people, bella gente. Una giornata interessante. Mangiamo, discorriamo, fa fresco. Bello, ci piace. Caffè, uno freddo per favore. Passano dieci minuti, poi un quarto d'ora, abbondante. Arriva il caffè. Scendiamo in spiaggia? Sì, torniamo sotto l'ombrellone.  Conto per favore. Passano dieci minuti, poi venti, poi trenta. Scusi il conto, per favore. Passano dieci minuti, poi altri cinque, poi altri cinque, poi altri dieci. Niente conto. Non ci vogliono lasciar andare, siamo troppo belli, giovani, attraenti, senza di noi si rovinerebbe il quadro. I gusti son gusti. Il conto per favore. Passano dieci minuti. Il conto. Paghiamo subito. Fattura per favore. Passano dieci minuti, poi....

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